Vediamo quali possono essere le strategie per una corretta conservazione delle nostre articolazioni “artificiali”

Negli ultimi 50 anni l’aspettativa di vita è aumentata, l’Italia secondo l’OMS si posiziona tra i primi dieci paesi per longevità della popolazione. Questo ovviamente comporta una maggior attenzione nella conservazione del nostro corpo sia a livello viscerale che articolare.
Con gli anni può arrivare il momento di sottoporsi a un intervento di sostituzione protesica che può interessare l’anca, il ginocchio o altri distretti. Una volta sottoposti a questa tipologia di operazione è importante avere alcune attenzioni nello svolgimento di determinate attività, in primis quelle sportive, andiamo a vedere quali sono.

L’utilizzo della bicicletta a seguito di un intervento di protesi può essere considerato un ottimo esercizio per riprendere l’attività sportiva, questo perché viene considerata uno sport a “basso impatto” ma avendo cura di alcune attenzioni. Una certa cura deve esserci sia quando le articolazioni sono normodotate, per evitare o almeno posticipare il più possibile un eventuale intervento, sia per preservare le articolazioni protesizzate anche se si parla di impianti di ultima generazione.
Un impianto protesico, infatti anche se di recente produzione può avere una vita massima di 15/20 anni, sia che esso sia in titanio, ceramica o polietilene. Scaduto questo periodo, l’impianto comincia ad usurarsi e comporta la sostituzione totale o parziale (revisione protesica). Ovviamente oltre all’attività sportiva, bisogna rispettare un corretto peso forma per poter dare il minor stress possibile all’articolazione artificiale e di conseguenza una maggior usura.

A seguito dell’intervento, dobbiamo tener presente che è fondamentale rispettare i tempi di prognosi indicati e osservare scrupolosamente il percorso riabilitativo prestabilito dall’ortopedico e dal fisioterapista. Se si svolge un iter riabilitativo corretto sia pre che post intervento si può ottenere un recupero dell’articolarità completo andando a rafforzare l’articolazione così da poter riprendere l’attività sportiva.
Ovviamente bisogna porre attenzione su alcuni punti fondamentali, due aspetti molto importanti da tenere in considerazione per poter tornare a svolgere un’attività sportiva come il ciclismo sono: un’adeguata preparazione atletica e la scelta della bicicletta.

La scelta della bicicletta deve optare per un modello comodo, che non incida in maniera particolare sulla postura, e che non vada soprattutto a sforzare la nuova articolazione “artificiale”. Quello che bisognerebbe evitare, soprattutto nella fase iniziale del post operatorio, è evitare cambi di ritmo, allunghi o accelerazioni improvvise, ma cercare di rendere il movimento armonico e più fluido possibile.
Ideale potrebbe essere un ritorno graduale con l’utilizzo di una e-bike, sia per quanto riguarda un modello come una city bike, che una E-MTB biammortizzata. Così facendo le sospensioni potranno attutire meglio i colpi derivanti da eventuali disconnessioni del terreno e avremo un minor impatto al livello della schiena e delle articolazioni.

Per chi fosse interessato a riprendere un’attività sportiva successiva a un intervento di protesi, si consigliano queste semplici regole:

– Ascoltare i consigli del fisioterapista che ci segue nella riabilitazione e attenersi scrupolosamente al percorso riabilitativo indicato;
– Riprende un’attività sportiva graduale fino al raggiungimento di una piena forma fisica, non accelerare i tempi di recupero;
– Quando si riprende l’utilizzo della bicicletta facciamoci aiutare da persone esperte per il corretto posizionamento in sella, un semplice movimento fuori asse ripetuto nel tempo può portare a pessimi risultati o al deterioramento precoce della neoarticolazione;
– La bicicletta deve essere comoda e non deve portare il ciclista ad assumere posizioni che possano incidere sulle articolazioni, soprattutto se sono protesizzate;
– Fondamentale da tenere in considerazione è che un’articolazione con protesi non potrà essere più quella di prima, e opportuno rendersi conto di questo. Diminuire il ritmo permette di preservare al più lungo tempo possibile l’articolazione protesizzata.

Che sia ciclismo o altro sport, l’importante è capire che nello svolgimento dell’attività si deve avere un occhio di riguardo all’arto “artificiale”.
Fondamentale è ricercare uno sport che non incida in maniera particolare sulla postura scegliendo una bicicletta comoda e confortevole, ma soprattutto affidarsi a persone competenti e preparate per ottenere i risultati più completi e duraturi.